Chiunque sia entrato almeno una volta in un Apple Store sarà sicuramente rimasto colpito dai Genius, i dipendenti che hanno un attenzione al cliente fuori dal comune, e una passione per i prodotti che presentano, che trasmette al cliente un forte senso di fiducia. Tutto ciò richiede un gran sacrificio: ore di lavoro duro e instancabile da un esercito di oltre 40.000 uomini e donne di diversi paesi, ma sono sorti alcuni problemi.
L’anno scorso il New York Times ha descritto i venditori al dettaglio Apple come ” molto fedeli ma a corto di stipendio”. Le interviste effettuate dal Times a diversi venditori Apple ha prodotto opinioni contrastanti: alcuni si sentono orgogliosi del loro lavoro e sono in totale disaccordo col Times, mentre altri, arrabbiati nei confronti di Apple, si sentono sottopagati.
Proprio questi ultimi, una volta fuori dal lavoro e sotto il garante dell’anonimato di profili fasulli su diversi social network come Twitter e Google+, hanno costituito “Apple Anonymous”, un gruppo in cui i dipendenti possono discutere delle negatività del proprio posto di lavoro, senza che Apple venga a sapere le loro vere identità: infatti discutere del proprio lavoro e delle politiche interne online è severamente vietato da Apple e punito con il licenziamento. Per la maggior perte quindi, tutti questi account sembrano sì, essere usati per sfogare la frustrazione provocata dal lavorare all’interno della catena Apple, ma anche per interagire con i colleghi di tutto il mondo.
Molti, tra i dipendenti hanno accumulato centinaia di seguaci su Twitter: fan di Apple, blogger, e, naturalmente, gli altri utenti “anonimi” :i dipendenti al dettaglio.
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