Con un prezzo di circa 2000€ è facile innamorarsi del nuovo iMac ed accorgersi che può benissimo rimpiazzare un Mac Pro, per la maggior parte degli utenti.
Offuscare il confine
All’interno dell’iMac da 27 pollici di fascia alta troviamo un velocissimo processore Intel Core i5 quad-core a 3,2 GHz con TurboBoost fino a 3,6 GHz, o un i7 da richiedere tramite configurazione guidata con un costo aggiuntivo di 200€. La RAM è configurabile fino a 32 GB. Lo spazio di archiviazione arriva fino a 3 terabyte con la combinazione SSD/disco rigido chiamata “Fusion Drive”. La scheda grafica è Nvidia con 1GB dedicato .
Come vedete, non dobbiamo scendere a molti compromessi se scegliamo un iMac al posto di un Mac Pro.
Due porte Thunderbolt, Gigabit Ethernet, slot SDXC, quattro porte USB 3.0, uscita audio digitale ottica. È anche possibile collegare un display da 30 pollici all’iMac tramite la porta Thunderbolt e aumentare tantissimo il vostro spazio sulla scrivania.
Sì, l’iMac ha tutte le caratteristiche di una vera e propria macchina pro, se lo si desidera.
In effetti, l’iMac ha trovato casa sulla scrivania di molti utenti Mac professionisti. Tutto ciò è dovuto alle sue eccezionali caratteristiche: altissime prestazioni, abbastanza flessibile per una vasta gamma di compiti, e un design splendido e sottile. Se si vuole, è anche possibile montarlo su una parete o su un braccio articolato.
Ma nonostante tutti questi attributi, è chiaro che l’iMac è stato progettato per soddisfare un pubblico fondamentalmente diverso rispetto al Mac Pro. E ‘certamente una macchina adatta a un arco di professionisti abbastanza ampio, ma nel suo cuore, l’iMac rimane una macchina orientata al consumatore non professionista.
Dentro quel case sottile c’è un’architettura di sistema che è progettata fondamentalmente con componenti per computer portatili. Il chip grafico Nvidia GTX 675M, per esempoio, è nato specificamente per i computer portatili. Apple con l’iMac ha quindi offuscato il confine tra computer per consumatore e le workstation professionali.
Appositamente costruito come un carro armato, ma con un motore Lamborghini
Nella sua attuale configurazione il Mac Pro si presenta come una macchina a 12 core, con due processori a sei core Xeon sotto il cofano. Possiede 8 slot di memoria ed è quindi in grado di ospitare il doppio della RAM rispetto all’iMac in qualsiasi configurazione. Il Mac Pro è anche l’unico Mac che utilizza l’Error Correction Code (ECC) della memoria, di vitale importanza per il lavoro computazionalmente intensivo nel campo della scienza, in cui il Mac Pro ha ancora un punto d’appoggio.
La scheda video in dotazione con il Mac Pro è in grado di gestire fino a tre monitor contemporaneamente: due attraverso le uscite Mini DisplayPort e un altro attraverso l’interfaccia DVI dual-link. Vuoi gestire più di tre display? Nessun problema: inserisci un’altra scheda PCIe e ne hai sei.
Poi ci sono i quattro alloggiamenti SATA interni. Possiamo avere fino a 8TB di archiviazione utilizzando le unità fornite da Apple, ma esistono addirittura singole unità di terze parti da 4TB , il che significa che è possibile avere fino a 16 TB di storage interno nel nostro Mac Pro.
E non abbiamo ancora parlato dell’enorme gamma di porte di espansione integrate nell Mac Pro. Cinque porte USB 2.0. Quattro porte FireWire 800. Pannello frontale minijack, ingresso audio ottico TOSLINK e uscita. Due porte Gigabit Ethernet che possono essere sia accoppiate insieme per il doppio della larghezza di banda, sia utilizzate singolarmente come due reti separate.
And the winner is…
L’iMac è ovviamente al primo posto per l’estetica e il design, marchi contraddistintivi di Apple. Inoltre, gode dell’architettura Intel Ivy Bridge, che ha fruttato miglioramenti competitivi come USB 3.0 e Thunderbolt: il Mac Pro invece è ancora in attesa di tali caratteristiche.
La potenza dell’iMac è più che sufficiente per un gran numero di consumatori e professionisti. E la sua espandibilità, pur limitata, offre una certa flessibilità per gli utenti che non hanno bisogno di un monitor aggiuntivo o di periferiche ad alta velocità oggi, ma potrebbero averne bisogno in futuro.
Allora chi vince? Se la vostra prima ed unica misura sono i benchmark delle prestazioni vince sicuramente il Mac Pro. Ed è difficile sostenere che quando si tratta di flessibilità, il Mac Pro taglia fuori ogni altro modello Mac. È possibile collegarci più cose, mettere più roba al suo interno, e in generale ottenere prestazioni maggiori di quelle dell’iMac.
Apple ha chiaramente venduto più iMac che Mac Pro. Tutto ciò è sicuramente dovuto al fatto che il Mac Pro è certamente un prodotto di nicchia rispetto all’iMac, ma anche al fatto che le ultime norme emanate proibiscono la vendita del Mac Pro all’interno dell’Unione Europea.
Quale sia il computer migliore lo lasciamo decidere a voi, anche perchè i due prodotti sono molto diversi e orientati ad un diverso target. Comunque sia, dobbiamo fare veramente i complimenti ad Apple che merita un posto di rispetto per tutta la sua linea Mac.
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