Apple risponde alle accuse di condividere informazioni dei clienti con il Governo Americano

Apple era stata accusata di condividere alcune informazioni private dei propri clienti con il Governo Americano che le richiedeva per questioni di pubblica sicurezza o per indagini di polizia. In risposta a queste accuse apple ha scritto la seguente lettera, che può essere trovata nella parte inferiore del sito Apple.com.

apple-gavel

Di seguito la traduzione della lettera.

L’impegno di Apple per salvaguardare la privacy dei clienti.

Quando due settimane fa le aziende che lavorano nel settore tecnologico sono state accusate indiscriminatamente di condividere informazioni private dei clienti con le agenzie governative, Apple ha rilasciato una risposta chiara: Noi abbiamo sentito parlare per la prima volta del programma governativo “Prism” quando le agenzie di informazione ci hanno fatto domande a riguardo il 6 giugno. Non abbiamo mai lasciato a nessun’organizzazione governativa il permesso di accedere direttamente ai nostri server, e ogni agenzia governativa per richiedere i dati dei clienti ha bisogno di un mandato da parte di un giudice.

Come tante altre compagnie, noi abbiamo chiesto al Governo Americano il permesso di rilasciare pubblicamente quante richieste abbiamo ricevuto in relazione alla sicurezza nazionale e quante sono state prese in considerazione da noi. Siamo stati autorizzati per condividere qualcuno di questi dati, e lo stiamo confermando qui negli interessi della trasparenza.

Dal 1 Dicembre 2012 al 31 Marzo 2013, apple ha richiesto tra le 4000 e 5000 richieste dall’apparato giuridico Americano per i dati dei clienti. Sono stati specificati in queste richieste, che provengono dalle autorità federale, statali e locali tra i 9000 e i 10000 account o dispositivi. Queste richieste riguardano sia investigazioni criminali o questioni di sicurezza nazionale. Le richieste più comuni arrivano dalla polizia durante investigazioni per rapine o altri crimini, come la ricerca di bambini scomparsi, localizzazione di pazienti malati di Alzheimer o nella speranza di prevenire casi di suicidio.

Indipendentemente dalle circostanze, il nostro team Legale ha condotto una valutazione di queste richieste e ,solo se ritenute appropriate, abbiamo ritrovato e fornito alle autorità il minor numero di informazioni possibili. Infatti, di tanto in tanto quando vediamo che una richiesta è inconsistente o inappropriata, noi ci rifiutiamo di evaderla.

Apple ha sempre messo al primo posto la protezione dei dati personali riferiti ai nostri clienti, in primo luogo noi non raccogliamo o manteniamo una montagna di dettagli personali riguardo ai nostri clienti. Ci sono certe categorie di informazione che noi non forniamo agli organi di giustizia o a qualsiasi altra organizzazione perché non abbiamo ritenuto giusto conservarlo.

Per esempio, le conversazioni che avvengono con iMessage o FaceTime sono protette con una crittografia tra i due soggetti comunicanti, quindi nessuno tranne il mittente e il destinatario possono vederle. Apple non può leggere questi dati. In modo simile, noi non conserviamo in alcun modo i dati relativi alla posizione dei clienti, ricerche nelle mappe o richieste a Siri.

Noi continueremo a lavorare duramente per trovare il giusto equilibrio tra preservare la privacy dei nostri clienti, come si aspettano, e rispettare le nostre responsabilità legali.

 

Lascio a voi le considerazioni a riguardo. Potente commentare l’articolo e discutere insieme questa lettera. La domande alla quale dobbiamo rispondere è: Pensate sia giusto in caso di sicurezza nazionale o per indagini di polizia rivelare alcune informazioni private degli utenti?