L’avvocato Bruce Sewell difende Apple: “La società ha sempre collaborato con le forze dell’ordine, come nel caso della Malaysia Airlines MH370”
Apple non si è mai tirata indietro quando sapeva di poter dare una mano, come è successo nella tragedia del volo Malaysia Airlines. E’ questo in sintesi quanto detto da Bruce Sewell, avvocato di Apple in materie legali, di fronte alla commissione di giustizia del Congresso USA come parte della testimonianza nel caso dell’iPhone di San Bernardino.
Al principale avvocato di Apple è stato chiesto quali procedure vengono prese dalla società nel caso in cui si avverta una situazione di emergenza e gli eventuali tempi medi nel fornire una risposta concreta. Nello specifico viene richiamato un esempio ben specifico, in cui il Congresso chiede informazioni sulle procedure interne di Cupertino in casi di urgenza e sicurezza:
“Nel caso ci sia un terrorista che ha segnato la posizione di una bomba all’interno dell’iPhone, e dovesse poi morire, Apple è in grado di sviluppare una tecnologia che possa rivelare la posizione della bomba? E se si, con quali tempistiche?”
Come da protocollo, dichiara Apple conduce prima una verifica analizzando tutti i dati contenuti nel telefono, qualora si ipotizzi in esso la presenza di informazioni altamente sensibili Si fa riferimento alla possibilità di poter accedere al backup e altre informazioni archiviate nel cloud, dati ai quali solo l’azienda può avere un accesso immediato ed è in grado di fornire al governo a seguito della presentazione di un regolare mandato.
L’avvocato fa notare che negli ultimi 25 anni ci sono stati grandi cambiamenti in ambito di sicurezza digitale e ha ricordato come Apple segue da sempre delle procedure pensate proprio per gestire situazioni di emergenzanel caso di Malaysia Airlines.
L’avvocato spiega:
«Quando il volo Malaysia Airlines 370 venne dato per disperso entro un’ora diversi dipendenti Apple stavano già collaborando con gli operatori telefonici di tutto il mondo nel tentativo di trovare un modo per individuare la posizione dell’aereo»
in aggiunta al fatto che questo tipo di protocollo viene generalmente attivato anche nei casi di persone scomparse.
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