Secondo la fonte di oggi, un ragazzo si è recentemente suicidato all’interno della fabbrica Foxconn, dopo aver assemblato diversi iPhone X.
Un altro dipendente della Foxconn si è recentemente suicidato, durante lo scorso fine settimana, all’interno dell’impianto di assemblaggio telefonico dell’azienda a Zhengzhou, in Cina, secondo l’organizzazione cinese per i diritti dei lavoratori della Cina, China Watch (CLW).
L’incidente si è verificato sabato 6 gennaio, quando Li Min, di 31 anni, è saltato giù dal tetto della fabbrica. CLW ha pubblicato un video che mostra le conseguenze del suicidio, sottolineando come Li Min non abbia dato nessuna spiegazione per il suo gesto, sebbene avesse lavorato per la Foxconn solo per poco più di due mesi.
La tragica morte ritorna a far parlare delle tragiche condizioni di lavoro alla Foxconn, ed in generale nelle fabbriche cinesi. Critici e sostenitori del lavoro hanno a lungo sostenuto come la Foxconn imponesse straordinari straordinari e pressioni sui lavoratori, in particolare nei periodi di punta come il lancio di nuovi iPhone. In questi periodi dell’anno, la Foxconn può impiegare oltre 300.000 dipendenti per la costruzione di decine di migliaia di iPhone al giorno.
Durante l’apice della produzione di iPhone X ad esempio, l’analista di KGI Securities Ming-Chi Kuo, ha affermato che l’azienda distribuiva dalle 440.000 alle 550.000 unità dello smartphone, al giorno.
Nell’anno 2010, circa 14 lavoratori Foxconn si sono tolti la vita. In seguito, l’allora CEO di Apple Steve Jobs, ha definito il tasso di suicidio “preoccupante”, ma ha difeso Foxconn. “Foxconn non è un produttore di energia”, ha detto Jobs. “È una fabbrica. Ma hanno avuto alcuni episodi di suicidi e di tentati suicidi – ed hanno oltre 400.000 persone che lavorano per loro. Il tasso attuale è sotto, rispetto a quello degli Stati Uniti, ma è ancora preoccupante. ”
Foxconn ha installato ormai diversi anni fa, delle reti all’esterno dei suoi edifici, per impedire ai lavoratori di saltare giù fino ad uccidersi.
La società è stata di recente processata attraverso i telegiornali locali, che confermavano il lavoro di alcuni tirocinanti studenti delle scuole superiori, che lavoravano illegalmente costruendo proprio l’ultimo ritrovato di casa Apple, ovvero iPhone X. Questi studenti, di età compresa tra i 17 ed i 19 anni, hanno lavorato per 11 ore assemblando iPhone, in una delle fabbriche di Foxconn a Zhengzhou, in Cina. In seguito, Foxconn ha affermato di aver intrapreso “un’azione immediata per garantire che nessun stagista effettui lavoro straordinario”.
Apple ha anche contribuito per migliorare le condizioni di lavoro presso i suoi vari fornitori. Negli ultimi anni infatti, ha raggiunto il 95% di conformità con l’implementazione di una settimana lavorativa di massimo 60 ore per le persone, ed ha adottato misure per ridurre l’assunzione di lavoratori minorenni.
Foxconn è attualmente impegnata nella creazione della prima fabbrica negli Stati Uniti.
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