Fare pubblicità su Internet significa determinare un piano d’azione molto dettagliato, che stabilisca come, dove e quanto investire.
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Scegliere su quali attività investire, così come il budget da destinare, dipende da quanto è grande l’obiettivo da raggiungere e, ovviamente, qual è il volume d’affari di partenza.
Per avere successo online ci vuole consapevolezza, perché anche vendendo il miglior prodotto al mondo, questo non basta a sbaragliare la concorrenza. Questo significa che per determinare quali sono le migliori strategie di pubblicità su internet per il proprio business, ci vuole prima una profonda riflessione su opportunità, criticità e risorse disponibili. Vediamo tutto nei dettagli.
Pubblicità su Internet: tutte le tipologie
Avviare delle azioni di pubblicità online non significa “spendere per farsi vedere”. Esistono diverse tipologie di promozione sul web, ognuna con dinamiche, costi e ritorni diversi. Tra le principali troviamo la pubblicità sui motori di ricerca (Google Ads in primis), la pubblicità sui social media (Facebook, Instagram, LinkedIn, TikTok), il display advertising (banner e video su siti web) e il native advertising, che si integra perfettamente nei contenuti editoriali.
La pubblicità sui motori di ricerca si basa sulle ricerche degli utenti, quindi mira a intercettare chi ha già un’intenzione d’acquisto chiara. Quella sui social, invece, punta su un approccio più visivo ed emozionale, fondamentale per brand awareness e engagement. Il display advertising e il native advertising servono invece a dare ampia visibilità e a costruire autorevolezza nel tempo.
Scegliere la tipologia giusta dipende dagli obiettivi: si cerca del traffico immediato? Il search advertising può essere un’ottima risposta. Si vuole costruire un brand forte? I social sono una scelta ideale. Si desidera far conoscere un prodotto innovativo? Il native advertising può essere la soluzione.
Risultati organici e a pagamento: le differenze
Quando si parla di risultati online, bisogna distinguere tra visibilità organica e visibilità a pagamento.
La prima si ottiene lavorando su SEO (ottimizzazione per i motori di ricerca), contenuti di valore e strategie social non sponsorizzate. La seconda, invece, arriva grazie a investimenti in pubblicità online, che permettono di scalare rapidamente i posizionamenti e raggiungere target specifici.
La grande differenza sta nei tempi e nei costi. I risultati organici richiedono tempo: ottimizzare un sito, produrre contenuti di qualità e costruire autorevolezza non avviene dall’oggi al domani. Però, una volta raggiunta una buona posizione su Google o un seguito consolidato sui social, il traffico continua ad arrivare senza costi diretti per ogni clic o visualizzazione.
La pubblicità a pagamento, invece, garantisce risultati immediati. Con il giusto budget, si può essere in prima posizione su Google già dal primo giorno o far vedere un annuncio a migliaia di persone in poche ore.
Come evitare di bruciare budget?
Posto che per far pubblicità su Internet è necessario investire delle risorse, bisogna anche aver cura di non sprecarle con campagne che non portano risultati.
Il primo passo per evitare sprechi è definire obiettivi chiari: bisogna generare vendite? Ottenere contatti? Aumentare la notorietà del brand? Ogni obiettivo richiede un approccio differente e metriche specifiche per misurare il successo.
Secondo punto cruciale è quello che riguarda il testare e ottimizzare. Non si devono lanciare campagne con grandi budget fin da subito, ma sperimentate con piccoli investimenti per capire cosa funziona. Test A/B sugli annunci, analisi delle performance e ottimizzazione continua sono essenziali per migliorare il rendimento nel tempo.
Infine, è essenziale monitorate sempre i dati. Il bello della pubblicità online è che tutto è misurabile: CTR (click-through rate), CPC (costo per clic), ROAS (ritorno sulla spesa pubblicitaria) sono numeri che non mentono. Se qualcosa non funziona, si può facilmente cambiare strategia.