Apple: multa di 500 milioni di euro da parte dell’Unione Europea

L’UE multa Apple per 500 milioni per violazione del DMA. Scopri come l’App Store ha ostacolato la concorrenza e cosa succede ora.

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L’Unione Europea colpisce Apple per comportamento anticoncorrenziale sull’App Store. Ecco cosa cambia per gli sviluppatori e gli utenti europei.

Multa Apple da parte dell’UE

Con una decisione storica, la Commissione Europea ha inflitto una multa da 500 milioni di euro ad Apple, accusandola di ostacolare la concorrenza sul proprio App Store. Si tratta della prima grande azione sotto il Digital Markets Act (DMA), la legge pensata per frenare il potere delle big tech.

Secondo l’UE, Apple avrebbe impedito agli sviluppatori di app di informare gli utenti su metodi di pagamento alternativi al di fuori dell’ecosistema Apple. In pratica, niente link, messaggi o indicazioni verso siti esterni dove, spesso, le stesse app possono essere acquistate a un prezzo inferiore.

Cosa prevede il DMA e perché Apple è finita nel mirino

Il Digital Markets Act, entrato in vigore nel 2024, mira a riequilibrare il potere tra le piattaforme dominanti e le piccole realtà digitali. Apple, in quanto “gatekeeper”, è obbligata a garantire maggiore trasparenza e libertà di scelta agli utenti. Le pratiche di “anti-steering” adottate da Cupertino sono state quindi giudicate in violazione diretta del nuovo regolamento.

Apple ha già dichiarato che presenterà ricorso, sostenendo che la multa è “sproporzionata” e “dannosa per l’innovazione”. Tuttavia, la Commissione è chiara: il tempo dell’impunità è finito. Ora Cupertino ha 60 giorni per conformarsi, altrimenti rischia ulteriori sanzioni.

Se Apple dovesse adeguarsi completamente, gli sviluppatori avranno finalmente la possibilità di mostrare offerte alternative, mentre gli utenti europei potrebbero risparmiare sui costi delle app e degli abbonamenti. Si apre così una nuova fase per l’ecosistema Apple in Europa, con potenziali impatti anche sul mercato globale.

Anche Meta nel mirino: multa da 200 milioni per pubblicità forzata

Non solo Apple. Anche Meta è stata colpita dalla Commissione Europea con una sanzione di 200 milioni di euro, sempre per violazione del Digital Markets Act. Il problema riguarda il modello introdotto nel 2023 chiamato “consenti o paga”, con cui Facebook e Instagram offrivano agli utenti europei solo due opzioni: accettare la raccolta dei propri dati per ricevere pubblicità mirata, oppure pagare un abbonamento mensile per un’esperienza senza annunci.

Secondo la Commissione, questo sistema non garantisce una reale libertà di scelta e mette gli utenti sotto pressione per cedere i propri dati personali. In altre parole, la privacy è stata trasformata in un lusso, e questo viola lo spirito del DMA, che punta proprio a riequilibrare i rapporti tra utenti e piattaforme dominanti.

Meta, dal canto suo, ha contestato la multa e ha annunciato che farà ricorso, sostenendo che il modello è conforme al GDPR e che offre comunque un’alternativa chiara agli utenti.

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