Stavolta tocca al New York Times accusare Apple di fare uso di strategie fiscali onde evitare di pagare tasse troppo elevate, infatti secondo il quotidiano pubblicato negli Stati Uniti la società di Cupertino farebbe transitare alcuni dei suoi profitti nei paesi in cui la tassazione risulterebbe minima rispetto a quella americana.
Secondo il New York Times il sistema di Apple sarebbe di individuare delle strutture aziendali situate in nazioni in grado di offrire importanti agevolazioni sui profitti e trasferimenti di capitali. Ovviamente tutto questo non è illegale, ma Martin A.Sullivan, un economista americano intervistato dallo stesso giornale, ha dichiarato che Apple avrebbe dovuto pagare 2.4 miliardi di dollari in più di tasse al governo americano e che i prodotti della società di Cupertino dovrebbero essere tassati poiché disegnati in California, e per tale motivo il 50% dei ricavi dovrebbero essere considerati come provenienti da operazioni elaborate negli Stati Uniti. Apple però, in risposta alla pubblicazione dell’articolo, ha ribadito di lavorare solo “rispettando le leggi”.
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