Precipita un aereo con a bordo due dipendenti che scattavano foto per l’azienda di Cupertino

Oggi è una giornata di lutto alla Apple, colpiti per la tragedia del Cessna, l’aereo da turismo precipitato ieri in via di Fioranello, in zona Ardeatina a Roma. Le due vittime a bordo del velivolo, Antonio Savoldi, il passeggero e operatore video di Brescia di 39 anni, e Alfred Segariol, il pilota di 50 anni di Trieste, stavano realizzando fotorilievi che la società, la Rossi srl, avrebbe fornite all’azienda di Cupertino. Il Cessna 402 B era decollato da Montichiari ed era diretto all’Urbe. Ha sfiorato i tetti delle case per poi schiantarsi su un deposito giudiziario di auto. Gli operai al lavoro sono salvi per miracolo. Mentre i corpi delle vittime sono stati trovati carbonizzati.

I due, Antonio e Alfred, stavano eseguendo alcune riprese dall’alto per la Apple. In un primo momento sembrava che le immagini fossero destinate a Google Maps. Che però ha subito smentito: “La vicenda non ha nulla a che vedere con noi”. Ora arriva la precisazione: l’operatore video bresciano e il pilota triestino erano impegnati in alcune riprese per l’azienda informatica statunitense fondata da Steve Jobs che ha voluto esprimere il suo cordoglio: “Siamo scioccati e addolorati nell’apprendere della tragedia avvenuta nei pressi di Roma. I nostri pensieri vanno in questo momento difficile alle famiglie delle due vittime”.

I due erano partiti alle 9.15 a bordo dell’aereo 402 b della flotta della ditta ‘Rossi aerofotogrammetria Brescia’ specializzata da 55 anni e nota a livello mondiale che si occupa di rilievi fotogrammetrici. Ma ieri qualcosa è andato storto.Tra Pomezia e Falcognana il pilota, che era figlio di un noto avvocato di Trieste che militava nell’Msi, si è accorto che il velivolo stava perdendo potenza e il carburante era quasi finito. Sono attimi di panico. Alfred ha così chiamato la torre di controllo di Ciampino, per farsi autorizzare l’atterraggio d’emergenza. Durante la manovra, però, il Cessna si è bloccato ed è precipitato, schiantandosi sullo sfasciacarrozze di via di Fioranello dove in quel momento erano al lavoro sei operai. Subito sono divampate le fiamme senza alcuna speranza per i due occupanti, che sono arsi vivi.

Sotto shock i testimoni che hanno assistito alla scena. “Abbiamo sentito un aereo accelerare in maniera improvvisa, ci siamo affacciati e si è avvitato su se stesso fino a cadere sul deposito. Era un piccolo velivolo bianco e blu, dopo un forte boato le fiamme si sono sprigionate velocemente”, racconta Marco di Carlo. Accanto a lui Mario Maura: “Mi trovavo all’incrocio con l’Ardeatina, ho visto un aereo volare basso quasi a toccare le case”. Già, le case. Un’altra tragedia sfiorata: le prime si trovano ad appena 50 metri del deposito. “Evidentemente il pilota stava cercando di atterrare con il motore spento perché il Cessna ha compiuto una virata, dirigendosi da sud verso nordest per poi abbattersi infilandosi rasoterra all’interno dello sfasciacarrozze”, continua un’altra persona presente allo schianto.

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