Con quest articolo vogliamo solo segnalarvi una puntata di una nota trasmissione televisiva che sicuramente non vorrete perdervi e che riguarderĂ Steve Jobs e il fondatore della Microsoft, Bill Gates
Questa sera, su Rai 3 alle 22:55 non perdetevi l’appuntamento con Correva l’anno; il titolo della puntata è quantomai interessante e sicuramente susciterĂ la nostra curiositĂ e ci spingerĂ a guardarla con profondo interesse: “Steve Jobs e Bill Gates – I duellanti”
Ecco quanto scritto sul sito web della nota trasmissione di Rai Tre:
A due anni dalla morte di Steve Jobs (5 ottobre 2011) CORREVA L’ANNO propone una puntata biografica sui due personaggi-simbolo di quella rivoluzione informatica che ha caratterizzato il passaggio tra il vecchio e il nuovo secolo.
Steve Jobs e il suo ‘rivale’ Bill Gates, a metĂ degli Anni Settanta, hanno inaugurato l’era del computer continuando, nelle decadi successive, a sfidarsi tra loro in un duello di mosse e invenzioni a sorpresa.
Figli della West Coast, nascono lo stesso anno, il 1955, in un momento in cui gli antesignani dei moderni pc sono enormi calcolatori al servizio della guerra fredda. Frequentano svogliatamente i college californiani, ma hanno entrambi una vera fissazione per l’elettronica, la matematica, i circuiti stampati. Zelanti, ambiziosi e pieni di intuizioni iniziano a maturare esperienze che li porteranno a sviluppare professionalitĂ e personalitĂ diverse. Logaritmi e software sono la passione di Bill Gates, mentre Steve Jobs è decisamente piĂ¹ impegnato nello  sviluppo di quello che sarĂ chiamato hardware, cioè la parte fisica delle apparecchiature.
Accomunati dalle indiscusse capacitĂ imprenditoriali, ciascuno ha il suo carattere, ciascuno il suo stile: piĂ¹ estroverso e apparentemente piĂ¹ rampante Bill  Gates; meno solare, ma piĂ¹ carismatico e con una vena mistica che lo accompagnerĂ tutta la vita, Steve Jobs.
Hanno costruito enormi fortune in pochissimi anni, hanno conosciuto il successo, ma anche le sconfitte e i rovesci della sorte.
Figure mitiche che attraversano l’ultimo scorcio del ventesimo secolo disegnando una parabola imprenditoriale e umana che ha lasciato un segno indelebile.
In conclusione, come di consueto un editoriale di Paolo Mieli