Apple prepara 17 miliardi di dollari per finanziare un massiccio acquisto di azioni proprie

In passato Apple si è già rivolta a mercati obbligazionari per finanziare il suo programma di riacquisto di capitale, ora sta progettando di fare la stessa cosa, con un prezzo di vendita che sembrerebbe il secondo più alto nella storia aziendale.

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Secondo il Financial Times, Apple starebbe per spendere 17 miliardi di dollari. Questo denaro aiuterà l’azienda nel riacquisto di azioni, che, come annunciato la scorsa settimana, aumenteranno di altri 90 miliardi dollari entro la fine del 2015.

Il CFO di Cupertino, Luca Maestri, ha dichiarato la scorsa settimana che la sua azienda avrebbe probabilmente sollevato un importo di finanziamento del debito simile a quello usato nel 2013. Lo scorso aprile, infatti, Apple ha annunciato un’offerta di obbligazioni che all’epoca era la più alta nella storia aziendale. Tale vendita è stata poi superata da Verizon con la cifra record di 49 miliardi di dollari nel 2013. Se Apple dovesse superare la sua somma spesa lo scorso anno, si tratterebbe della seconda più alta vendita nella storia.

Apple punta a finanziare il suo programma di acquisto di azioni proprie, permettendo così di mantenere una solida posizione di cassa nazionale senza rimpatrio del denaro all’estero (ed evitando così di pagare tasse molto elevate).
Anche se Apple ha circa 150 miliardi di dollari in contanti, quasi tutta la somma (130 miliardi dollari) è detenuta all’estero. I dirigenti della società hanno segnalato numerose volte, tra cui la settimana scorsa, che non hanno alcuna intenzione di rimpatriare il denaro all’estero per pagare poi aliquote fiscali elevate.

In più, Apple, avrebbe non solo bisogno di riacquistare azioni con denaro contante nazionale, ma i dirigenti della società hanno anche chiaramente affermato che vorrebbero mantenere una posizione di denaro liquido per consentire la flessibilità per le opzioni più importanti (come investimenti in ricerca e sviluppo e le acquisizioni).

Per la vendita di debito all’estero, Apple punterebbe, secondo il Times, la zona Euro per i tassi di interesse più bassi.

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