Apple non ci ha avvisati di un salvataggio non autorizzato, inerente a tutti i registri delle nostre chiamate, sulla nuvola di iCloud.
Apple, senza la nostra autorizzazione, sincronizza con i server di iCloud, i registri chiamate degli ultimi 4 mesi, fornendo dati quasi in tempo reale. Questo riguarda sia le chiamate vocali tramite il nostro operatore, sia quelle realizzate con o FaceTime, dall’applicazione di WhatsApp, dall’applicazione di Skype, e da tutte le applicazioni che sfruttano il CallKit.
La funzione di backup su iCloud, mantiene molti dati salvati, tra qui i registri delle chiamate, a quanto pare. Ma secondo Elcomsoft, i dati delle chiamate continuano ad essere caricati sui server di Apple, anche quando il backup di iCloud è totalmente ed assolutamente spento, senza quindi ottenere l’autorizzazione dell’utente.
L’unico modo per evitare questo backup automatico, non è quello di disabilitare iCloud, ma solamente di rompere il nostro iPhone. Questa società aveva scovato il bug del backup su iTunes, alla fine di settembre, e quindi è molto autorevole come fonte.
La tempistica di questi registri delle chiamate, avviene in tempo reale, come avverte Elcomsoft, ma possono esserci anche intervalli di tempo da diverse ore.
Apple ha prontamente rilasciato un comunicato ufficiale, dove spiega che la Storia sincronizzazione con le chiamate, è una comodità offerta agli utenti che possiedono un iPhone o un iPad, in modo che possano riportare le chiamate sui propri dispositivi ripristinati, e non importa quale siano, o se hanno acquistato un nuovo dispositivo. Apple ha confermato, che i dati inviati ad iCloud sono criptati, e che l’accesso ai backup di iCloud richiede un Apple ID con password. Quindi è impossibile non essere sicuri al 100%.
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